Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati di Grosseto

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Da circa un anno si è affacciato nel panorama olivicolo locale un nuovo parassita fitofago, la Cecidomia.

Il parassita è diffuso nell’area mediterranea e del medio Oriente, soprattutto in Grecia nello specifico sull’isola di Creta, Siria, Giordania, Turchia ed in Italia ha iniziato a diffondersi nella zona del lago di Garda e di Trieste; dal 2012 ha fatto la sua comparsa anche in Emilia Romagna, Puglia ed altre regioni meridionali e, dall’anno scorso, sono stati individuati focolai anche in Provincia di Grosseto, ed in particolare nel Comune di Gavorrano. Ad oggi, alcuni nostri iscritti hanno segnalato focolai di attacco nei Comuni di Castiglione della Pescaia, Grosseto, Gavorrano e Magliano in Toscana.

Il danno è causato dalle larve che si sviluppano sotto la corteccia, localizzandosi in preferenza all’ascella o a livello dei nodi dei rametti con un diametro non superiore al mezzo centimetro, dove la femmina depone le uova in screpolature o piccole ferite. Le larve si alimentano dei  tessuti sottocorticali interrompendo il flusso linfatico ascendente e provocando il disseccamento. Nelle piante colpite, le galle arrivano ad interessare anche il 60% delle foglie della pianta e causando danni di rilevanza economica se non si realizzano interventi appropriati di difesa.

Il Collegio dei Periti Agrari di Grosseto si è attivato con un corso di formazione ed aggiornamento per i propri professionisti ed ha, inoltre, avviato a mezzo dei propri iscritti, su tutto il territorio provinciale, un servizio di monitoraggio atto a  Studiare il grado di diffusione del patogeno.

Sia ben chiaro, non vogliamo generare allarmismo, tuttavia, essendo l’insetto non originario delle nostre aree, e non essendo ancora chiara la presenza o meno di antagonisti naturali e quanto questi riescano a contenere l’infestazione, crediamo che occorra non sottovalutare il problema.

Ci siamo attivati informando il Servizio Fitopatologico della Regione Toscana, e stiamo per l’appunto implementando una rete di monitoraggio, a tal proposito chiediamo a chiunque noti tracce del fitofago di segnalarlo all’indirizzo: collegio.grosseto@peritiagrari.it.